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RENTRi: cos'è, quali aziende riguarda, che cosa comporta

Mela Mela News Per l'Imprenditore Edile

Il RENTRi rappresenta lo strumento che ha permesso di introdurre un sistema digitale che consente di monitorare e tracciare i rifiuti, semplificando le procedure burocratiche e garantendo maggiore trasparenza. Quali sono le imprese che si devono iscrivere? E quali sono gli obblighi per le imprese edili? In questo articolo approfondiremo tutto ciò che c’è da sapere sul RENTRi, dalle categorie di imprese obbligate all’iscrizione fino ai vantaggi concreti che questo strumento può offrire.

27 mar 2025 reading time 03 min Condividi Facebook Linkedin Twitter
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Progettista che stringe la mano ad un persona in cantiere

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Si scrive RENTRi, si legge Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti, e rappresenta una svolta nella gestione dei rifiuti in Italia, introducendo un sistema digitale per monitorare e tracciare i flussi di rifiuti che vengono prodotti dalle imprese.

Con le attività di costruzione, demolizione e ristrutturazione, il settore edile è sempre stato associato alla produzione di una significativa quantità di rifiuti, che richiedono una gestione efficace per poter garantire la sostenibilità ambientale e rispettare le normative vigenti, evitando pesanti sanzioni per le imprese.

Indice dei contenuti:

Cos’è il RENTRi?
Chi ha l’obbligo di iscriversi al RENTRi?
Chi è esonerato dall’obbligo di iscrizione al RENTRi?
Quali sono i rifiuti considerati pericolosi?
Cosa succede per le imprese edili?
Procedure di iscrizione
Quali sono i vantaggi del RENTRi per le imprese edili?
Ottimizza la gestione del tuo cantiere grazie a Mela
Conclusioni

Cos’è il RENTRi?

Con il termine RENTRi ci si riferisce ad una piattaforma digitale che è stata istituita dal Ministero dell’Ambiente per sostituire il sistema cartaceo di tracciabilità dei rifiuti che veniva usato in precedenza.

Si tratta di una modalità che mira a garantire trasparenza, efficienza e controllo nella gestione dei rifiuti, riducendo allo stesso tempo gli oneri burocratici per le imprese. Attraverso questo strumento, le aziende hanno la possibilità di registrare, monitorare e comunicare in tempo reale tutte le informazioni che sono relative alla produzione, al trasporto e allo smaltimento dei rifiuti che producono.

Chi ha l’obbligo di iscriversi al RENTRi?

È l’articolo 188-bis del Decreto Legislativo n. 152 del 2006, poi modificato dal D.lgs. 213 del 2022, a definire le specifiche categorie di enti ed imprese per le quali esiste l’obbligo di iscrizione al RENTRi.

Vediamo ora chi sono i soggetti obbligati all’iscrizione al RENTRi:

  • Entri o imprese che effettuano il trattamento dei rifiuti, quindi tutte le aziende che operano nel settore del trattamento, recupero e smaltimento rifiuti

  • Produttori di rifiuti pericolosi, che producono rifiuti classificati come pericolosi, indipendentemente dal loro settore di appartenenza

  • Enti o imprese che raccolgono e trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, o che operano in qualità di commercianti ed intermediari di rifiuti pericolosi

  • Consorzi istituiti per il recupero e il riciclo di particolari tipologie di rifiuti, che hanno l’obbligo di monitorare i materiali recuperati e garantire la trasparenza del riciclaggio

  • Imprese ed enti produttori di rifiuti non pericolosi con più di 10 dipendenti; in particolare, questo obbligo riguarda rifiuti derivanti da lavorazioni industriali ed artigianali, attività di recupero e smaltimento, trattamento delle acque e abbattimento di fumi

Chi è esonerato dall’obbligo di iscrizione al RENTRi?

Ecco quali sono le imprese che sono esonerate dall’obbligo di iscriversi al RENTRi:

  • Imprese che hanno meno di 10 dipendenti che producono esclusivamente rifiuti non pericolosi; sono esonerate dall’obbligo, ma possono aderire volontariamente al sistema

  • Imprenditori agricoli con un volume di affari inferiore a 8000 euro o che non producono rifiuti pericolosi; subentra l’obbligo se le attività iniziano a produrre rifiuti pericolosi o se viene superata la soglia di fatturato stabilita

Quali sono i rifiuti considerati pericolosi?

Il Decreto Legislativo 152/2006 considera e definisce come pericolosi tutti quei rifiuti che:

  • Sono espressamente indicati come tali nell’Elenco Europeo dei Rifiuti (EER)

  • Presentano una o più caratteristiche di pericolo; fra queste si intendono, per citarne alcune, esplosività, comburenza, infiammabilità, tossicità, corrosività, infettività.

Cosa succede per le imprese edili?

Le imprese edili sono tenute all'iscrizione al Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti in base alla tipologia di rifiuti prodotti e al numero di dipendenti che impiegano.

Vediamo ora quali sono, a seconda delle loro caratteristiche, gli obblighi che devono rispettare.

In caso di produzione di rifiuti pericolosi:
C’è obbligo di iscrizione per tutte le imprese edili che producono rifiuti pericolosi, indipendentemente dal numero dei dipendenti.
Se hanno più di 50 dipendenti, devono provvedere all’iscrizione entro il 13 febbraio 2025; se ne hanno tra 11 e 50, l’iscrizione è obbligatoria fra il 15 giugno e il 14 agosto 2025; infine, le aziende che hanno fino a 10 dipendenti devono assolvere a questo obbligo tra il 15 dicembre 2025 e il 13 febbraio 2026.

Se producono solo rifiuti non pericolosi:
Sono obbligate all’iscrizione al RENTRi solo le aziende edili che, producendo esclusivamente rifiuti non pericolosi dalle attività di costruzione e demolizione, impiegano più di 10 dipendenti.
Queste sono le tempistiche per assolvere all’obbligo: se hanno oltre dipendenti, devono iscriversi entro il 13 febbraio 2025; quando hanno tra gli 11 e i 50 dipendenti, l’iscrizione è obbligatoria tra il 15 giugno 2025 e il 14 agosto 2025.

Procedure di iscrizione

Esiste una piattaforma dedicata, accessibile tramite credenziali SPID e CNS, che consente alle aziende di portare a termine l’iscrizione al RENTRi.

Alle imprese viene richiesto di fornire informazioni dettagliate sulla propria attività, sulla tipologia e sulla quantità di rifiuti prodotti, sulla modalità di gestione. Completata l’iscrizione, sarà possibile avere accesso a tutte le funzionalità del sistema, fra cui sono comprese la compilazione e la vidimazione digitale dei formulari di identificazione dei rifiuti e la tenuta dei registri cronologici di carico e scarico.

Quali sono i vantaggi del RENTRi per le imprese edili?

Il RENTRi rappresenta uno strumento che offre diversi vantaggi alle imprese edili, fra cui possiamo sicuramente includere:

  • Digitalizzazione dei processi, che semplifica le procedure, facilita l’accesso alle informazioni e riduce gli errori

  • Trasparenza e tracciabilità, che offrendo la possibilità di avere una tracciabilità completa dei rifiuti, dalla produzione allo smaltimento, permette di aumentare la trasparenza e riduce il rischio di pratiche illegali

  • Efficienza operativa, che viene garantita dalla possibilità di gestire tutte le operazioni attraverso un’unica piattaforma, migliorando l’efficienza e favorendo una migliore pianificazione delle attività

  • Conformità normativa, per consentire il rispetto delle normative vigenti, evitando sanzioni e contribuendo alla reputazione dell’impresa

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Due uomini in cantiere guardano un cellulare

Conclusione

L’introduzione del RENTRi ha segnato un passo importante nella gestione sostenibile dei rifiuti in Italia e ha importanti implicazioni nel settore edile.

È uno strumento che sa offrire significativi vantaggi perché ottimizza l’efficienza e facilita la gestione degli obblighi burocratici; per le imprese edili, comprendere e rispettare gli obblighi di iscrizione è fondamentale per evitare sanzioni e ottimizzare la gestione dei rifiuti.

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Redazione

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